La Gazzetta del Mezzogiorno, La pianista Osinska al Coretto, Uno Chopin giovane „Cronache degli spettacoli”

E la lezione, se cosi vogliamo chiamarla, della Osinska e consistita proprio in questo. Nel dimostrare cioe con assoluta chiarezza come non esista differezza come non esista differenza fra «suonare» ed «interpretare», che invece rispettando esattamente tutte le indicazioni della partitura, non assumendo cioe la responsabilita di inqualificabili arbitrii, resti al concertista sempre larghissimo spazio per rivivere in maniera sufficientemente soggettiva, ma anche transcinante a fascinosa, l’opera di un «grande».

Lo Chopin della Osinska e stato ammirevole per la precisione e lo slancio, ma al tempo stesso per il rifiuto meditato del virtuosismo gratuito; per l’accorta e sensibile attenzione con cui ogni minimo dettaglio del fraseggio veniva cesellato col suo valore, ma evitanndo la frammentarieta; per il vigore che si vestiva di eleganza sobria; per il suono ricco di sfumature che era costantemente sottomesso ad una calibrata espressivita. Il tutto sorretto da uno spirito evidentemente <>, ma che evitava pero un sia pur minimo accenno di idiomatica oleografia!

Uno Chopin una volta tanto affrancato da ragnatele, giovane cosi come era stato concepito un secolo e mezzo fa, ma rivissuto con la giovinezza di oggi; in poche parole eterno! Applausi e bis.

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